Atto III · Scena X

Il Marchese dona la boccetta a Dejanira pensando che non sia d'oro. Dejanira invece capisce che è d'oro.

DEJANIRA: Signor Marchese, che fa qui solo? Non favorisce mai? 
MARCHESE: Oh signora Contessa. Veniva or ora per riverirla. 
DEJANIRA: Che cosa stava facendo? 
MARCHESE: Vi dirò. Io sono amantissimo della pulizia. Voleva levare questa piccola macchia. 
DEJANIRA: Con che, signore? 
MARCHESE: Con questo spirito di melissa. 
DEJANIRA: Oh perdoni, lo spirito di melissa non serve, anzi farebbe venire la macchia più grande. 
MARCHESE: Dunque, come ho da fare? 
DEJANIRA: Ho io un segreto per cavar le macchie. 
MARCHESE: Mi farete piacere a insegnarmelo. 
DEJANIRA: Volentieri. M'impegno con uno scudo far andar via quella macchia, che non si vedrà nemmeno dove sia stata. 
MARCHESE: Vi vuole uno scudo? 
DEJANIRA: Sì, signore, vi pare una grande spesa? 
MARCHESE: È meglio provare lo spirito di Melissa. 
DEJANIRA: Favorisca: è buono quello spirito? 
MARCHESE: Prezioso, sentite. (Le dà la boccetta.) 
DEJANIRA: Oh, io ne so fare del meglio. (Assaggiandolo.) 
MARCHESE: Sapete fare degli spiriti? 
DEJANIRA: Sì, signore mi diletto di tutto. 
MARCHESE: Brava, damina, brava. Così mi piace. 
DEJANIRA: Sarà d'oro questa boccetta? 
MARCHESE: Non volete? È oro sicuro. (Non conosce l'oro del princisbech). (Da sé.) 
DEJANIRA: È sua, signor Marchese? 
MARCHESE: È mia, e vostra se comandate. 
DEJANIRA: Obbligatissima alle sue grazie. (La mette via.) 
MARCHESE: Eh! so che scherzate. 
DEJANIRA: Come? Non me l'ha esibita? 
MARCHESE: Non è cosa da vostra pari. È una bagattella. Vi servirò di cosa migliore, se ne avete voglia. 
DEJANIRA: Oh, mi meraviglio. È anche troppo. La ringrazio, signor Marchese. 
MARCHESE: Sentite. In confidenza. Non è oro. È princisbech. 
DEJANIRA: Tanto meglio. La stimo più che se fosse oro. E poi, quel che viene dalle sue mani, è tutto prezioso. 
MARCHESE: Basta. Non so che dire. servitevi, se vi degnate. (Pazienza! Bisognerà pagarla a Mirandolina. Che cosa può valere? Un filippo?). (Da sé.) 
DEJANIRA: Il signor Marchese è un cavalier generoso. 
MARCHESE: Mi vergogno a regalar queste bagattelle. Vorrei che quella boccetta fosse d'oro. 
DEJANIRA: In verità, pare propriamente oro. (La tira fuori, e la osserva.) Ognuno s'ingannerebbe. 
MARCHESE: È vero, chi non ha pratica dell'oro, s'inganna: ma io lo conosco subito. 
DEJANIRA: Anche al peso par che sia oro. 
MARCHESE: E pur non è vero. 
DEJANIRA: Voglio farla vedere alla mia compagna. 
MARCHESE: Sentite, signora Contessa, non la fate vedere a Mirandolina. È una ciarliera. Non so se mi capite. 
DEJANIRA: Intendo benissimo. La fo vedere solamente ad Ortensia. 
MARCHESE: Alla Baronessa? 
DEJANIRA: Sì, sì, alla Baronessa. (Ridendo parte.)

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